C’è differenza tra Credere e Avere Fede?

Mi è capitato di recente di parlare con una persona riguardo al “credere”.
Questa persona affermava con forza di “non credere a nulla”.
Sebbene mi lasci perplessa una posizione così radicale, ho scelto di accogliere ugualmente questo sentire, lasciando da parte ogni giudizio.


Ma mi è comunque rimasta dentro una domanda…

Come è possibile non credere a nulla?


Credo che ognuno debba essere libero di credere in ciò che più gli risuona, e libero anche di non credere a nulla. 
La mia domanda però è: ma come è possibile?

Tu riusciresti a non credere a nulla?

Se affermo di non credere a nulla, sto comunque credendo almeno alla mia affermazione. Altrimenti, che senso avrebbe dire qualsiasi cosa? Meglio tacere a quel punto, no?


ADORO i paradossi! 😍


Ma forse, più dell’interrogativo tra il credere e il non credere, la differenza la fa il concetto di FEDE. Sì, perché a volte utilizziamo la stessa parola per esprimere concetti differenti. Non mi ero mai soffermata prima su questo aspetto.

Qual è dunque la differenza tra credere e avere fede?

Mi capita tra le mani questo libro, veramente pochi giorni dopo il mio interrogativo. Il testo è arrivato in sicronicità, proprio a pennello in risposta alla mia domanda! 

Non è mai un caso…ogni cosa arriva al giusto tempo.
E anche le parole che utilizziamo, neanche quelle sono un caso, ciascuna ha il suo prezioso valore.

Durante le sessioni di Coaching Energetico infatti, dò sempre molto valore alla scelta delle parole, nel definire il problema e l’obiettivo del Coachee.
Ogni parola ha una sua specifica Vibrazione, e un significato intrinseco, che si unisce alla sfumatura personale che ogni persona dà ad una particolare parola. E’ importante avere consapevolezza delle parole che utilizziamo.

Per questo motivo ho trovato preziosa la citazione di questo libro, e te la condivido:


Quindi la credenza è una forza cieca, arbitraria, e spesso illogica.

Fede invece è certezza, è conoscenza diretta di ciò che è.

Ti trovi d’accordo con la definizione data dal libro, sulla differenza tra credere e avere fede? Qual è la tua esperienza in proposito?

Io ho compreso che, semplicemente, utilizzavo la stessa parola per concetti differenti.

Per me il Credere è da sempre stato frutto di un’esperienza…un toccare con mano. Quindi, chiamavo credere quello che era a tutti gli effetti avere fede.

Credere in modo cieco, senza sperimentare, è un atteggiamento che non condivido. Eppure può essere utile, in certi casi, per permetterci di lasciarci sorprendere dalla Vita.

Mi spiego meglio: credere a priori, a volte, è necessario per aprirsi alla possibilità che accada qualcosa che è al di fuori di ciò che conosciamo.

Solo successivamente, potremo farne esperienza – e passare quindi nello spazio della Fede. Se non crediamo che un qualcosa sia possibile, stiamo mettendo delle barriere, e non potremo fare quella certa esperienza – perché siamo convinti che non sia possibile, o che non esista qualcosa di simile.

Credere come parte del processo creativo

Inoltre, credere fa parte del processo creativo. Credere nel senso di immaginare che sia possibile. Lascia che ti spieghi:

Quando credevo di non essere in grado di ricordare i sogni…non me li ricordavo! Semplicemente.

Nel momento in cui mi sono aperta alla possibilità che fosse possibile, per me, ricordare i sogni che facevo durante la notte…ho iniziato a ricordarli!

Ho in primo luogo dovuto credere – senza l’evidenza del fatto concreto, senza averne fatto esperienza – che fosse possibile, per me, ricordare i sogni. Una volta CREDUTO in questa possibilità…è avvenuto.

E adesso, non ho più bisogno di “credere” di poterlo fare! Perchè SO, ho la certezza, che sia possibile per me ricordare i sogni. Quindi sono passata dalla credenza alla certezza. Che è Fede. Quando appoggio la testa sul cuscino, ho fede nella possibilità di poter ricordare i sogni. E, molto spesso, ciò accade.

Cosa significa questo?

Credere a ciò che per noi è impossibile, ci apre la possibilità di vivere nuove realtà. In cui l’impossibile può diventare possibile.

Come in questa immagine, in cui Baden Powell, il fondatore degli Scouts, dà un calcio all’IM che sta davanti al Possibile. E tutto diventa POSSIBLE.

Ti è mai capitato di fare un’esperienza simile? In cui, cambiando ciò che credevi rispetto a un fatto, o una tua capacità, hai reso POSSIBLE qualcosa che prima per te non lo era?


Sarei felice di leggerti nei commenti 😀

Un abbraccio,

Claudia

2 risposte

  1. E cosa succede se uno non crede in Dio e non lo sente neanche? La realta’ è che la gente crede a cio’ che le è stato inculcato …se l’uomo non si riesce ad aggrappare a qualcuno o a qualcosa si sente morire. La vita diventa una desolazione ;la vita non ha un senso . Non ha senso essere stati come tanti affermano, in principio, precipitati nella materia non si sa se per volonta’ egoica propria o per dono divino (ci vuole coraggio a chiamarlo dono) Quale padre spingerebbe i propri figli ad attraversare insidie gratuite ed inutili? per evolverci? ma eravamo perfetti!! Che senso ha passare per le insidie e giungere di nuovo alla perfezione? Facciamo un esempio : un mutuo di 30 anni e dopo averlo estinto , incendiamo la casa. Che senso hanno avuto 30 anni di sacrifici ? Sperimentiamo l’impermanenza no? 🙂
    E dopo la massima evoluzione ammesso che non ritorni piu’ che senso hanno avuto queste tribolazioni ero gia’ perfetta/o in principio. Ecco l’inutilita’ del viaggio terreno.
    Cmq l’errore è a monte tutt’al più bisogna sentirla la fede non credere E SOPRATTUTTO ESSERE SENZA ASPETTATIVE.
    come disse Shopenahuer:” la vita oscilla tra noia e dolore” aggiungo io :”alternata a fasi di speranza che si trasformano in illusioni”.
    La speranza e l’illusione sono il carburante che portano alla distruzione interna quando impattano con la realta’.
    Con la scusa dell’evoluzione l’uomo attraversa nel mondo l’inferno poi deve imparare a destreggiarsi in mezzo al caos per avere cosa poi non si sa.

    1. Buona sera Nina, innanzitutto ti ringrazio per aver letto questo articolo, e sono felice di sapere che abbia suscitato in te riflessioni e domande.
      Già, quale senso ha attraversare questa esperienza terrena? Per te, quale senso ha? Se vuoi dirmi la tua, ti ascolto e ci sono 🙂
      Per tornare al nucleo dell’articolo, il concetto di fede, per come lo intendo io, è assolutamente quanto di più opposto all’illusione e alla speranza. E’ frutto di un’esperienza, di un contatto con il Divino, è conseguenza di aver percepito quell’immenso amore che il Divino ha per noi.
      Ed è ciò che ti auguro di sperimentare, cara Nina <3 perché è questo Amore, puro, incondizionato e totale, che guarisce ogni nostro scoraggiamento, ferita, noia o dolore.
      Un grande abbraccio,
      Claudia

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